END OF INDIFFERENCE

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Nel linguaggio della pittura, che il Novecento ci ha consegnato in eredità come una grande ricchezza, non è raro che la neofigurazione e l’informale si incontrino per dialogare nello spazio di una stessa tela, quella richiesta da un bisogno di rappresentazione e di testimonianza, questo volto ad assecondare il ritmo del colore, la musica profonda, il canto libero del soggetto che si esprime. Un dialogo così fatto si coglie con nettezza in quest’opera di Pietra Barrasso. I rossi e i gialli che talora si rapprendono e aggettano densamente materici, squillanti di acuti di luci, scorrenti per flussi lineari e spirali e vortici come un corso d’acqua che riempie la superficie, e mai non s’arresta, prodigiosamente epperò necessariamente a tratti consistono in forme, in sembianti accennati: un albero che un’aridità invincibile ha reso scheletrico, un bambino imbozzolato nella propria sterminata disumana povertà, un rapace che in posa di avvoltoio allegorizza l’agguato della morte, un bolide che se ne fa trespolo, stolido e vuoto simbolo di un occidente ottuso, di una incivile civiltà dimentica, che ha per dio il consumo egoista e dissipatore. Per immagini essenziali, per impulsi baluginanti la rappresentazione scrive qui una storia che appartiene tragicamente alla storia che continua ingiusta e s’aggrava, che ci riguarda ancora in questo millennio, ma che non si esita a rimuovere, a coprire di indifferenza; e, con l’accompagnamento dei bianchi di antichi profili etnici, come affioranti dalla pittura parietale, essa dice della necessità di prendere la parola, di non deflettere dall’impegno civile e dal richiamo alla coscienza collettiva, che è stata sempre una delle ragioni istitutive dell’arte. Accanto ad un’altra ragione istitutiva: la liberazione del linguaggio delle immagini dalle strette di una comunicazione soltanto funzionale e strumentale, nella prospettiva di un’altra realtà, in vista di un mondo parallelo acceso dall’energia pulita e dall’utopia del colore. E il colore trionfa fluendo nella corrente informale dei rossi e deli gialli.  Marcello Carlino

È’ un singolare esempio di manierismo contemporaneo intriso di quella spettralità che domina gli stati d’animo dell’uomo odierno: affidando all’istinto la sua razionalità, ne diventa immune, imprigionando gli slanci più preziosi nel fuoco della disperazione …Giulia Sillato

END OF INDIFFERENCEultima modifica: 2013-12-02T23:07:56+01:00da coccinella1963
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